ITIS Galileo

Come spesso accade parla di argomenti non semplici Paolini, solo per oltre due ore sul palco ma mai solo davvero, perché riesce a catturare e a portare con sé nel suo viaggio noi che siamo lì, il pubblico. Iniziamo dalla filosofia, materia ostica per tutti quelli che non hanno fatto il classico, per spostarci verso la fisica e scoprire che in fondo il confine tra le due è labile. Tutto espresso in modo chiaro e semplice, comprensibile a tutti, anche a chi non ha fatto il classico ma l’ITIS. Il protagonista della nostra storia è un uomo che nell’arco della sua lunga vita ha saputo andare contro gli schemi e le convinzioni radicate nel suo tempo, non senza conoscerne i rischi: Galileo Galilei. Paolini ci fa entrare poco a poco nell’atmosfera dell’epoca, con l’aiuto di pochi e essenziali strumenti di scena. Si parte dalle basi, Platone, Aristotele e Tolomeo, e dal contesto in cui viveva Galileo, ai tempi del rogo di Giordano Bruno e delle lettere scambiate di nascosto con Keplero, per arrivare alle sue grandi scoperte (e anche, per dirla tutta, a qualche abbaglio). Si vive in diretta la paura di esporsi, la scelta di rompere gli indugi, la delusione che nasce dal veder rigettate le proprie teorie così palesi per chi ha la capacità di guardare oltre il “vero” perché non può essere altrimenti, l’obbligo di rinnegare le proprie idee bollate come eretiche proprio per continuare a lavorare alla loro dimostrazione, la sfacciataggine di pubblicare un nuovo libro… straordinario Paolini come sempre!

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