Non ti muovere

Tutto inizia con uno schianto, il casco vola via, momenti confusi, la corsa in ambulanza. Si capisce subito che la situazione è grave, ma c’è qualcosa di più, un dubbio, solo una somiglianza oppure no. Anche il cognome è uguale, il dubbio lascia spazio alla certezza, una nuova corsa per avvisare Timoteo che sua figlia è lì, in fin di vita, proprio nell’ospedale in cui lui lavora. Nell’arco di poche ore, quelle che occorrono a sua moglie per atterrare a Londra e fare ritorno col primo volo, quelle che decidono il destino di sua figlia Angela sotto i ferri, il chirurgo fa un salto nel passato e rivive l’unico grande amore della sua vita, un amore che nasce per caso e che continua a crescere nella sua assurdità, violento e tenero al tempo stesso, una passione clandestina che rischia di far saltare uno schema lungo una vita intera. Tutto questo racconta Timoteo alla sua bambina, nella sua mente, in una stanza di ospedale, perché sappia e senza un perché allo stesso tempo. Un fine romanzo psicologico che conduce il lettore alla scoperta di sentimenti profondi e capaci di superare ogni barriera, tenendolo incollato a quelle pagine che scorrono veloci nell’amore e infinitamente lente nell’attesa, nella speranza che la vita vada avanti, nella paura che tutto si spenga qui, oggi.

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