Ballarat – Sovereign Hill

Ieri abbiamo deciso di dedicare la bella giornata di sole a una gita fuori porta. Non essendo riusciti a noleggiare una macchina perché ci siamo mossi tardi (2 giorni di anticipo sono proprio il minimo per trovare un’auto disponibile) abbiamo preso un treno della V-Line dalla stazione di Melbourne Southern Cross. Destinazione Ballarat, centro famoso per l’oro che ha richiamato migliaia di persone a partire dalla prima metà dell’ottocento (1h30 di viaggio col treno diretto, ma bisogna informarsi bene sugli orari perché ce ne sono pochi).
Arrivati in stazione, muniti di una piccola cartina, abbiamo deciso di recarci a piedi fino a Sovereign Hill, il villaggio dei cercatori d’oro, ridendo degli australiani che, pigri, prendevano invece il bus navetta… la passeggiata nella prima parte è stata interessante perché ci ha fatto scoprire un po’ del centro di questo paese caratteristico ma, devo dirlo, avevano ragione gli australiani: fare oltre due chilometri di strada sotto il sole battente con la prospettiva di stare tutta la giornata all’aperto in una regione interna e dunque molto più calda di Melbourne non è stata un’idea geniale!
Siamo arrivati a Sovereign Hill già stanchi e quando abbiamo visto il prezzo del biglietto (45 AUD, a persona ovviamente) ci siamo chiesti se fosse stata una buona idea venire, ma a posteriori possiamo dire che sì, ne valeva decisamente la pena!
Immaginatevi di fare un salto indietro nel passato di quasi due secoli: il paesaggio tendenzialmente desertico – non perché lo fosse in origine ma perché i cercatori d’oro hanno abbattuto tutti gli alberi per miglia per piantare le loro 4.000 tende – è costellato di tende, abitative e di servizi (cibarie, scuola, “farmacia”, …), di pozzi e degli strumenti per cercare l’oro! Iniziamo con una breve visita guidata che ci fa intuire come funzionavano le cose a quell’epoca: per fare un esempio, abbiamo saputo che molti morivano per infarto etilico,

non potendo bere l’acqua locale inevitabilmente inquinata per l’assenza di latrine e di ogni forma di igiene. Dovendo scegliere di che morte morire, meglio il vino non siete d’accordo?
Dopo un giretto nel villaggio cinese, separato da quello internazionale ma prevalentemente britannico a causa delle discriminazioni razziali molto forti a quell’epoca, abbiamo cercato l’oro nel fiume… e, non ci crederete, abbiamo anche trovato qualche piccolo frammento!!! Che emozione! Soddisfatti ci siamo recati per festeggiare al negozio delle miniere d’oro, ma siamo usciti a mani vuote (niente buon vino :p).
Vagando un po’ alla rinfusa per le vie del paese siamo passati di negozio in negozio, chiacchierando con i simpatici personaggi in costume che lavorano forgiando l’oro estratto dalle miniere, il ferro e il cuoio per i cavalli, lo stagno per la cucina, … Arriviamo così alla miniera di Red Hill, dove un simpatico signore ci parla in un inglese incomprensibile e ci dice che la voce che ci guiderà lungo il percorso è molto meno comprensibile di lui :o. Visto che siamo soli siamo un po’ preoccupati, pensandoci al buio senza capire dove andare, ma per fortuna non è così, e la visita a questa piccola miniera è una bella anticipazione di quello che ci aspetta più tardi!
Dopo un pranzo alla buona al Café, io fish and chips e Marco hotdog, entriamo dal fotografo ma rinunciamo alla foto in costume dell’epoca dato il prezzo spropositato (60 AUD a persona!), come rinunciamo al giro in carrozza, non per il prezzo (4.5 AUD a persona) ma per mancanza di tempo… preferiamo infatti andare a vedere la colatura di un lingotto da 140.000 AUD! Molto interessante scoprire che l’oro ha bisogno di una temperatura altissima per fondere (1.200°) e si raffredda davvero velocemente. Il tempo per lavorarlo è poco ma un lingotto è presto fatto!!!
Usciti scopriamo come funziona la pompa di sollevamento degli ascensori che trasportavano i minatori fino in profondità nelle miniere più organizzate, vediamo da lontano un pezzetto di uno spettacolo di teatro di strada, facciamo un salto in banca – sì sì, avete indovinato, l’oro dovremo pur depositarlo da qualche parte! – diamo un’occhiata all’ufficio postale e arriviamo all’ultimo pezzo forte della giornata: la miniera d’oro! 40 minuti di emozione e scoperte, col trenino e a piedi, dove una volta hanno trovato l’oro! E ancora ce n’è, ben visibile, dove era impossibile estrarre senza indebolire troppo la struttura rischiando di rimanere sotterrati dai 400 m di terra che ci sovrastano. Con questa avventura e la salita su una torre da cui ci godiamo la vista si chiude la nostra giornata, ci sarebbe ancora da fare (sparare col moschetto, visitare il museo, …) ma non possiamo farci sfuggire il treno per Melbourne. Stavolta prendiamo l’autobus (purtroppo ce n’è uno ogni ora e neanche troppo coordinato con gli orari dei treni) e, dopo aver rischiato di andare a finire a Melton, saliamo sul treno giusto, felicissimi per questa splendida giornata!

2 pensieri riguardo “Ballarat – Sovereign Hill

  • 14 Febbraio 2013 in 15:21
    Permalink

    Questo è il tipico posto che mi sarebbe piaciuto un sacco visitare. Chissà che bello cercare (e soprattutto trovare) l’oro nel fiume, in un vecchio villaggio di cercatori.
    Almeno con l’oro trovato siete riusciti a recuperare i costi esorbitanti di alcune delle attività? 🙂

    Ciao,
    Omonima

    Risposta
  • 16 Febbraio 2013 in 00:06
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    Abbiamo vissuto con voi la vostra affascinante corsa all’oro.
    L’atmosfera intrigante e perigliosa dei villaggi dei minatori si respira dalle vostre parole, e vi immaginiamo con le vostre pepite… un po’ come zio Paperone nel Klondike (che peraltro mi sa tanto di zona nevosa…) Certo che per Marco dover bere solo vino sarebbe stato un bel problema!

    Risposta

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